Espansori Cutanei
Cos’è e a cosa serve l’intervento di Espansione Cutanea
L’espansione dei tessuti molli (epidermide derma fascia muscolo) nasce dall’osservazione in natura che questi rispondono in modo dinamico a forze poste sotto a loro.
La crescita della cute, dalla vita fetale fino alla completa maturità, segue lo sviluppo dello scheletro osseo in modo fedele e, apparentemente, senza modificazioni. Cute e tessuto sottocutaneo della donna gravida si espandono con il progressivo sviluppo del bambino; allo stesso modo la cute, le mucose, il cuoio capelluto, posti sopra a processi in crescita, si adattano localmente alla nuova volumetria, rispondendo a stimoli chiaramente non genetici.
La Chirurgia Plastica ha sviluppato questa tecnica che è in grado di produrre artificialmente nuovo tessuto in loco, senza compromettere innervazione, sensibilità, vascolarizzazione e l’apparenza esteriore, proprio sfruttando questa caratteristica peculiare dei tessuti molli.
In verità molte culture nel mondo, hanno da sempre modificato il loro aspetto fisico inducendo “l’espansione di alcune regioni del corpo”, applicando spessori sempre più grandi: lobi auricolari e labbra degli Zulu sono un esempio.
Cos’è l’Espansore Cutaneo
L’ESPANSORE CUTANEO è una protesi di silicone gonfiabile, connessa a una valvola di rifornimento tramite un tubicino di silicone. La valvola è il punto in cui il medico inietta, con un ago sottile, la soluzione fisiologica che serve per riempire l’espansore.
Tutto l’apparato è inserito al di sotto della cute, o al di sotto della fascia e della cute, o al di sotto della cute fascia e muscolo, seguendo una strategia ricostruttiva pianificata in precedenza.
Il silicone è stato scelto per la sua resistenza, biocompatibilità e per le infinite possibilità di lavorazione.
Oggi sono disponibili una varietà impressionante di forme e volumi, che consentono l’espansione in quasi tutte le regioni del corpo.
Quali sono i passaggi di una procedura di Espansione Cutanea
UTILIZZO DEGLI ESPANSORI
Il primo utilizzo degli espansori è stato effettuato per ricostruire il seno dopo una mastectomia, e rimane sicuramente l’uso più frequente. Di seguito, la riparazione degli esiti cicatriziali secondari alle ustioni, ai traumi, la riparazione di nevi giganti, delle aree radiodermitiche, e della calvizie, sono tra le condizioni più comuni che possono beneficiare di tale tecnica.
PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO
Per sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica, bisogna eseguire esami chimici di laboratorio e strumentali, come consigliato dal chirurgo. Inoltre evitare di assumere Aspirina (e farmaci simili) per due settimane prima e due settimane dopo l’intervento; l’Aspirina altera la capacità della coagulazione del sangue, e può produrre complicazioni.
Si consiglia alle pazienti in trattamento con contraccettivi orali di interrompere l’assunzione di tali farmaci 6 settimane prima dell’intervento.
L’INTERVENTO
L’intervento può essere eseguito in anestesia locale, in sedo-analgesia o generale.
Dopo aver pianificato la sede anatomica da espandere, attraverso un’incisione cutanea, si preparerà una tasca sottocutanea, e quindi, dopo una accurata emostasi, si inserirà l’espansore.
L’incisione d’ingresso sarà suturata. I punti di sutura saranno rimossi tra i 12 e 15 giorni.
Trascorse circa tre settimane dall’inserimento, si inizia a riempire l’espansore con soluzione fisiologica; il riempimento viene eseguito all’inizio una volta alla settimana, con il proseguire si può riempire l’espansore anche una volta ogni 4 giorni, per velocizzare la fase di riempimento. Il tutto fino al raggiungimento del volume necessario.
POST-OPERATORIO
Dopo l’intervento si consiglia riposo a letto per 24 ore. Saranno somministrati antibiotici e farmaci analgesici.
COMPLICANZE
Sono possibili COMPLICANZE come in tutta la chirurgia plastica che utilizzi protesi, ma ad oggi il numero delle espansioni è talmente alto (si pensi ai seni ricostruiti con espansione e protesi) e i risultati sono di tale qualità che le complicanze possibili sono ridotte a una percentuale minima.
Le complicanze possibili sono estrusione dell’espansore, infezione, rottura dell’espansore, impossibilità ad espandere per scarsa compliance del paziente, varie ed eventuali.
Donatello Di Mascio, MD
Casi Clinici – Espansione Cutanea
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Prima
Prima Sx
Prima Dx
Dopo Dx
Dopo
Dopo Sx
Ustione alopecia del cuoio capelluto:
Caso di Ustione alopecia del cuoio capelluto riparato con UN SOLO ESPANSORE e con espansione portata a termine in meno di 4 mesi con massimo riempimento a 765 cc;
il risultato dopo due anni.
Prima 1
Prima 2
Fine Espansione 1
Fine Espansione 2
Dopo 1
Dopo 2
Dopo 3
Ustione di 3° grado del 60% del cuoio capelluto
Ustione di 3° grado del 60% del cuoio capelluto riparati in urgenza con innesti cutanei a medio spessore mesh. Ricostruzione del cuoio capelluto con espansione cutanea (un solo espansore) e 650 microinnesti di cuoio capelluto per la ricostruzione della basetta destra.