Riduzione del seno maschile
(Ginecomastia)
Cos’è e quali sono le cause della Ginecomastia
Quando nell’uomo si sviluppano le mammelle si parla di una condizione definita GINECOMASTIA.
Durante lo sviluppo puberale anche nel maschio si assiste a modificazioni delle ghiandole mammarie, ma tale fase ha una durata minima con nessuna implicazione di tipo estetico-funzionale.
Se la fisiologica involuzione delle ghiandole mammarie maschili non sopravviene, allora può aversi uno sviluppo anomalo della regione pettorale/seni che, nella maggior parte dei casi, è senza alterazioni funzionali, ma con ripercussioni estetiche importanti tanto da porre limiti alla vita di relazione.
Le cause che possono condurre allo svilupparsi dei seni nel maschio possono essere l’assunzione di ormoni utilizzati per varie patologie, l’obesità, l’uso di farmaci anabolizzanti (bodybilder) o in sindromi congenite (Klinefelter).
La ginecomastia può essere classificata in:
1) GINECOMASTIA CONGENITA: dovuta a una maggiore sensibilità della ghiandola mammaria maschile all’increzione di ormoni femminili, o quando ci si trova di fronte a veri e propri quadri sindromici con squilibri ormonali complessi.
2) GINECOMASTIA ADOLESCENZIALE: caratterizzata da un aumento temporaneo dei seni nella fase dello sviluppo e con una regressione in circa il 95% degli adolescenti.
3) GINECOMASTIA SECONDARIA: dovuta all’uso di alcuni farmaci di tipo ormonale prescritti nelle malattie della prostata, o come gli steroidi-anabolizzanti, l’assunzione di tranquillanti e sedativi, o diuretici; comunque sono parecchie decine i farmaci che, presi in modo cronico, hanno l’effetto collaterale di far sviluppare le mammelle nel maschio.
A seconda se prevale la componente ghiandolare parliamo di GINECOMASTIA VERA o se al contrario come nei soggetti in soprappeso o realmente obesi prevale la componente adiposa (grassa) dei seni, parliamo di PSEUDOGINECOMASTIA o GINECOMASTIA FALSA. Raramente possiamo avere la GINECOMASTIA MONOLATERALE, cioè quando è interessato un solo lato.
Quali sono i passaggi di una procedura di Ginecomastia
LA VISITA
Durante la visita si valuta lo stato di salute generale, precedenti interventi chirurgici, i farmaci e integratori a base di erbe assunti, alcool, fumo. Si valutano obiettivi limiti e aspettative.
La procedura è spiegata in modo chiaro e comprensivo.
Saranno prescritti esami ematochimici ECG e visita cardiologica, se ritenuti necessari.
Si chiede di smettere di fumare, di non assumere aspirina e farmaci antinfiammatori o a base di erbe, in quanto possono alterare la coagulazione del sangue.
Si valuta il tipo di anestesia più indicata per ciascun paziente e il luogo più idoneo.
LA DIAGNOSI
La diagnosi inizia con un’attenta valutazione clinica seguita dalla palpazione bi-manuale, per poi proseguire con una semplice ecografia.
Vanno esplorate la familiarità, le abitudini alimentari e di vita. Se ci sono sospetti di squilibri ormonali, eseguire esami ematochimici finalizzati all’assetto ormonale del soggetto possono chiarire meglio il quadro.
LA TERAPIA
Raramente la dieta e l’esercizio fisico possono risolvere quadri di ginecomastia.
La terapia d’elezione è chirurgica utilizzando solitamente due tecniche in combinata: la LIPOSCULTURA utile nel ridurre la componente adiposa (grassa) e, se non è sufficiente, si procede alla RIDUZIONE CHIRUGICA della ghiandola mammaria vera e propria (che non può ovviamente essere aspirata).
Personalmente, anche nelle ginecomastie importanti, utilizzo un approccio peri-areolare al fine di confinare le cicatrici intorno all’areola, in quanto meno evidenti e più facilmente occultabili; evitando cicatrici verticali e orizzontali come quelle che si usano nella riduzione delle mammelle femminili.
Donatello Di Mascio, MD